L’elogio dell’andare a piedi

Conosco una maniera di viaggiare più piacevole di quella d’andare a cavallo: quella d’andare a piedi. Si parte quando ci piace, ci si ferma quando ci aggrada, si fa poco o molto, secondo si torna meglio. Si osservano tutti gli abitanti, ci si volta a destra o a sinistra, si esamina tutto ciò cha ci diletta, ci si arresta a tutti i bei punti de vista. Incontro un fiume, lo costeggio: giungo in un bosco, approfitto della sua ombra: m’imbatto in una grotta, la visito; capito ad una miniera, ne esamino i prodotti. Dove trovo da spassarmi mi soffermo; mi prende la noia, me ne. Non ho bisogno di scegliere strade apposta costruite; passo per ovunque un uomo può passare; vedo tutto quello che un uomo può vedere; e non dovendo rispondere di me che a me stesso, godo di tutta la libertà, di cui un uomo può godere. (G.G.Rousseau)